la mia classe
Ti prego non mi allontanare un’altra volta dal tuo cuore lasciami qui con te, li giù non mi amano mi hanno fatto male, ti prego…. fa che io possa aiutarti qui, non mi mandare di nuovo in quel posto di incomprensione e dolore.
domenica 15 maggio 2016
sabato 4 aprile 2015
La nostra semina , classe seconda B
S’io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.
Un pane più grande del sole,
dorato, profumato
come le viole.
Un pane così
verrebbero a mangiarlo…
…i poveri, i bambini,
i vecchietti e gli uccellini.
Sarà una data
da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia. (G. Rodari)
La piantina è diventata grande , sono spuntate le radici, il fusto si è allungato e sono comparse le prime foglioline
sabato 20 settembre 2014
Leonardo da Vinci( libro mobil apple)
- Chi è stato il primo a disegnare un aeroplano?
- Un cervellone del Rinascimento che è stato un bambino come voi!
- Dai, raccontaci la sua storia!
15 APRILE 1452. A tarda sera di quel giorno, in un paesino toscano, nasceLeonardo da Vinci. Il paese si chiama... Vinci! Che straordinaria coincidenza, direte voi. No! Vinci non è un cognome, significa: Leonardo del paese di Vinci.
FAMIGLIA ALLARGATA. La mamma di Leonardo, Caterina, è una cameriera di 16 anni e il papà, ser Piero, fa il notaio. Piero è innamorato di Caterina, ma non sono sposati. Proprio lo stesso anno, ser Piero prende in moglie una ragazza molto ricca: Albiera. Qualche tempo dopo anche Caterina si sposa con un altro uomo e lascia il bambino al padre e alla matrigna, perché possano mantenerlo meglio di lei.
ZIO E NIPOTE. Ser Piero e Albiera viaggiano spesso e così Leonardo resta a Vinci con i nonni e lo zio Francesco, che si occupa dei vigneti, dei frutteti e, sì, anche dei bambini di casa! I due passeggiano per la campagna, mentre Leonardo fa mille domande su tutti gli animali che vede nei prati. Quando è più grande, esce con il suo blocco di fogli sotto il braccio e trascorre le giornate a disegnare rocce, animali e alberi. Uno dei suoi primi dipinti ritrae due anatre in uno stagno.
APPUNTI. Osservare la natura affascina Leonardo al punto che sullo sfondo di tutti i suoi quadri compaiono paesaggi meravigliosi. Ha l'abitudine di prendere appunti per fissare idee e curiosità su ciò che vede o immagina, prima che nuovi ed eccitanti pensieri spazzino via quelli di prima. Quei grandi fogli pieni di schizzi, scritte e rebus – Leonardo era appassionato di giochi di parole – sono arrivati fino a noi e ci mostrano gli interessi di Leonardo per tutte le materie: botanica, anatomia, zoologia, ingegneria, idraulica e architettura.
MANCINO. Leonardo mangia spesso il minestrone, il suo piatto preferito, e studia con il prete del paese. E' mancino e questo potrebbe costargli caro: fino a pochi anni fa, i bambini mancini erano obbligati a scrivere con la destra, perché la sinistra era considerata la mano del diavolo! Il parroco di Vinci, per fortuna, non ci crede e lascia libero quel ragazzo prodigio di usare la mano che preferisce.
NEL MONDO. Un bel giorno, ser Piero torna da un viaggio con una novità: vuole andarsene per sempre da Vinci e portare Leonardo con sé. Suo figlio è felice: finalmente staranno insieme! Partono per Firenze, la capitale mondiale della cultura, della moda e dell'arte. Firenze è la New York di 500 anni fa. Leonardo conosce il mondo e nella sua vita visiterà molte città, continuando a dipingere, ad allestire spettacoli teatrali e a fare esperimenti. Lascia una miniera di ritratti, affreschi e molte celebri invenzioni, tra le quali ricordiamo gli antenati della bicicletta e dell'aeroplano.
QUESTA STORIA INSEGNA CHE...
Leonardo può assomigliare, sotto diversi aspetti, a molti bambini di oggi: figlio di genitori non sposati, che si rifanno una vita con altre persone, cresce con i nonni in una famiglia allargata. In questo contesto insolito per l'epoca, Leonardo gode di grande libertà e può disporre del suo tempo come preferisce. Come per altri personaggi celebri, il tempo è la chiave del successo: il tempo speso per osservare e per pensare diventa l'origine delle creazioni straordinarie di un genio universale.