giovedì 28 marzo 2013

Davanti S Guido


I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar.
Mi riconobbero, e— Ben torni omai —
Bisbigliaron vèr' me co 'l capo chino —
Perché non scendi ? Perché non ristai ?
Fresca è la sera e a te noto il cammino.
Oh sièditi a le nostre ombre odorate
Ove soffia dal mare il maestrale:
Ira non ti serbiam de le sassate
Tue d'una volta: oh non facean già male!
Nidi portiamo ancor di rusignoli:
Deh perché fuggi rapido cosí ?
Le passere la sera intreccian voli
A noi d'intorno ancora. Oh resta qui! —
— Bei cipressetti, cipressetti miei,
Fedeli amici d'un tempo migliore,
Oh di che cuor con voi mi resterei—
Guardando lor rispondeva — oh di che cuore !
Ma, cipressetti miei, lasciatem'ire:
Or non è piú quel tempo e quell'età.
Se voi sapeste!... via, non fo per dire,
Ma oggi sono una celebrità.
E so legger di greco e di latino,
E scrivo e scrivo, e ho molte altre virtú:
Non son piú, cipressetti, un birichino,
E sassi in specie non ne tiro piú.
E massime a le piante. — Un mormorio
Pe' dubitanti vertici ondeggiò
E il dí cadente con un ghigno pio
Tra i verdi cupi roseo brillò.
Intesi allora che i cipressi e il sole
Una gentil pietade avean di me,
E presto il mormorio si fe' parole:
— Ben lo sappiamo: un pover uom tu se'.
Ben lo sappiamo, e il vento ce lo disse
Che rapisce de gli uomini i sospir,
Come dentro al tuo petto eterne risse
Ardon che tu né sai né puoi lenir.
A le querce ed a noi qui puoi contare
L'umana tua tristezza e il vostro duol.
Vedi come pacato e azzurro è il mare,
Come ridente a lui discende il sol!
E come questo occaso è pien di voli,
Com'è allegro de' passeri il garrire!
A notte canteranno i rusignoli:
Rimanti, e i rei fantasmi oh non seguire;
I rei fantasmi che da' fondi neri
De i cuor vostri battuti dal pensier
Guizzan come da i vostri cimiteri
Putride fiamme innanzi al passegger.
Rimanti; e noi, dimani, a mezzo il giorno,
Che de le grandi querce a l'ombra stan
Ammusando i cavalli e intorno intorno
Tutto è silenzio ne l'ardente pian,
Ti canteremo noi cipressi i cori
Che vanno eterni fra la terra e il cielo:
Da quegli olmi le ninfe usciran fuori
Te ventilando co 'l lor bianco velo;
E Pan l'eterno che su l'erme alture
A quell'ora e ne i pian solingo va
Il dissidio, o mortal, de le tue cure
Ne la diva armonia sommergerà. —
Ed io—Lontano, oltre Apennin, m'aspetta
La Tittí — rispondea; — lasciatem'ire.
È la Tittí come una passeretta,
Ma non ha penne per il suo vestire.
E mangia altro che bacche di cipresso;
Né io sono per anche un manzoniano
Che tiri quattro paghe per il lesso.
Addio, cipressi! addio, dolce mio piano! —
— Che vuoi che diciam dunque al cimitero
Dove la nonna tua sepolta sta? —
E fuggíano, e pareano un corteo nero
Che brontolando in fretta in fretta va.
Di cima al poggio allor, dal cimitero,
Giú de' cipressi per la verde via,
Alta, solenne, vestita di nero
Parvemi riveder nonna Lucia:
La signora Lucia, da la cui bocca,
Tra l'ondeggiar de i candidi capelli,
La favella toscana, ch'è sí sciocca
Nel manzonismo de gli stenterelli,
Canora discendea, co 'l mesto accento
De la Versilia che nel cuor mi sta,
Come da un sirventese del trecento,
Piena di forza e di soavità.
O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
— Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
— Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio cosí.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,
Sotto questi cipressi, ove non spero,
Ove non penso di posarmi piú:
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
Tra quegli altri cipressi ermo là su.
Ansimando fuggía la vaporiera
Mentr'io cosí piangeva entro il mio cuore;
E di polledri una leggiadra schiera
Annitrendo correa lieta al rumore.
Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò.





Buongiorno



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lunedì 18 marzo 2013

Auguri papà , classe prima B

Quest' anno per la festa del papà abbiamo realizzato un bigliettino , gli alunni sono stati molto bravi, hanno lavorato da soli scegliendo sia l' immagine che la scritta , cimentandosi con i vari tipi di scrittura , formato e colore .































sabato 16 marzo 2013

I musicanti di Brema

Un asino, un cane, un gatto e un gallo, tutti e quattro vissuti in diverse fattorie, una volta invecchiati, vengono cacciati via e trattati male dai loro padroni. Ad uno ad uno abbandonano il proprio territorio e scappano via insieme incontrandosi, decidendo di andare a Brema per vivere senza padroni e diventare musicisti.
Sulla strada per Brema i quattro animali scorgono una casa abitata da alcuni ladri. Essendo affamati, pensano di mandarli in fuga per poter ottenere del cibo. Perciò, dopo essersi posizionati l'uno sopra la schiena dell'altro, intonano uno strano concerto emettendo i propri versi che, messi a sieme, formano un ruggito. I ladri, non sapendo da dove provengano quei rumori e credendo che ci siano dei fantasmi, fuggono via a gambe levate, liberando così la casa agli animali, che si rifocillano e riposano lì per la notte.
Durante la notte, i ladri ritornano sul posto e mandano un volontario a controllare la casa. Non essendoci luce, il ladro volontario va in cucina per accendere una candela e vede gli occhi del gatto brillare nell'oscurità, scambiandoli per carboni ardenti. Allora avvicina la candela verso il gatto che però gli salta addosso e gli graffia la faccia, dopodiché l'asino gli tira un calcio, il cane gli morde una gamba e il gallo lo becca spingendolo verso la porta e strillando. Tornato indietro dai suoi compagni, il brigante volontario racconta a loro di essere stato malmenato da un'orribile strega che lo ha graffiato (il gatto), da un vampiro che lo aveva morso (il cane), da un centauro che lo ha calciato (l'asino), e da un diavolo sopra il tetto (il gallo) che urlava "Chi corre qui!".
Alla fine i ladri abbandonano definitivamente la casa senza mai più tornarci e i quattro animali vivranno felicemente lì per il resto della loro vita.









sabato 9 marzo 2013

Le fiabe

LA FIABA
La fiaba è un racconto fantastico che serve a far divertire, sognare, piangere, spaventare... Leggi i titoli e segna le fiabe che conosci.
La Bella Addormentata
Cappuccetto Rosso
La Bella e la Bestia
La Sirenetta
Cenerentola
Pollicino
Il Gatto con gli stivali
Biancaneve
Il principe ranocchio
Hansel e Gretel
Le fiabe possono avere questi elementi:
PROTAGONISTA
personaggio
principale
AIUTANTE
personaggio che
aiuta il
protagonista
OGGETTO MAGICO
una cosa capace
di fare magie
ANTAGONISTA
personaggio che
si oppone al
protagonista
ELEMENTI
DELLA
FIABA
LE COSE DA FARE
salvare qualcuno,
recuperare qualcosa,
togliere una
maledizione...
OPPOSITORE
personaggio
che aiuta
l’antagonista
LUOGO
castello, lago,
montagna,bosco...
TEMPO
C’era una volta...un tempo non precisato
 Attenzione al finale: se è vero che molte fiabe iniziano con “C’era una volta...”, non sempre finiscono con “... e vissero tutti felici e contenti” cioè non sempre hanno il lieto fine.



La pace

Pace
La pace è tutto per noi,
è evitare la guerra,
è sentire nell' animo
un buon sentimento ,
è riunirci tutti intorno
in un grande girotondo....
Se uno ci chiede qual è
la cosa più importante
.... Rispondi : questa è ....
LA PACE!!!

Alessio

venerdì 8 marzo 2013

mercoledì 6 marzo 2013

La sottrazione


Sottrazione e differenza– classe prima

E’ chiaro che la sottrazione va presentata utilizzando tutti i significati logici che può assumere. Particolare attenzione bisogna rivolgere al concetto di differenza, solitamente ostico per gli alunni. Un approccio potrebbe essere questo, prendendo spunto dalle osservazioni meteorologiche che si svolgono regolarmente in classe.

Nel mese di febbraio ci sono stati finora 8 giorni di cielo nuvoloso e 4 giorni di sole. Qual è la differenza tra i giorni di sole e quelli nuvolosi?
Proviamo a chiedere oralmente: “Quanti sono i giorni di cielo nuvoloso? Quanti sono i giorni di sole? I giorni di cielo nuvoloso sono di più dei giorni di sole? I giorni di sole sono di meno dei giorni nuvolosi? Quanti giorni nuvolosi in più ci sono? Quanti giorni di sole in meno ci sono?
Sul quaderno registriamo:

martedì 5 marzo 2013

Hansel e Gretel







«Nei pressi di una grande foresta viveva un povero taglialegna con sua moglie e i suoi due bambini. Il ragazzo si chiamava Hänsel e la bambina Gretel. Avevano poco da mangiare, e una volta, quando una grande carestia colpì la zona, egli non poté più procurare alla sua famiglia neanche il pane quotidiano…».